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Fondazione Leaf, approda al Parlamento Europeo la certificazione per gli accessori di lusso
La certificazione di prodotto per gli accessori di lusso nata in Toscana è arrivata a Bruxelles. Proprio nei giorni in cui il Parlamento Europeo sta discutendo della direttiva “Green Claims”, una delegazione del Cda di Fondazione Leaf ha presentato, a una rappresentanza di eurodeputati, lo standard di sostenibilità etica e ambientale “Leaf Hardware”. Nato dall’iniziativa della realtà toscana, impegnata nella promozione della sostenibilità nel settore degli accessori metallici per la filiera della moda di lusso, Leaf Hardware - prima esperienza al mondo di questo tipo - è frutto di un lavoro interno durato due anni, basato sul monitoraggio di aziende europee e asiatiche.
La presentazione al Parlamento Europeo è stata un’occasione di confronto sulla necessità di un approccio etico, sostenibile e trasparente anche nella filiera degli accessori di lusso. Una necessità percepita come urgente ormai dagli stessi brand che, grazie a standard chiari, misurabili e comprensibili come Leaf Hardware, possono certificare la loro sostenibilità di produzione senza rischiare fenomeni di greenwashing che la stessa Unione Europea è attivamente impegnata a contrastare, a tutela dei consumatori e di ciò che acquistano.
«Le imprese svolgono un ruolo chiave nella creazione di un’economia circolare e di una società sostenibile ed equa - ha detto Luca Cartocci, presidente di Fondazione Leaf –. Ma se da un lato sentono sempre di più l’urgenza di adottare azioni e modelli di lavorazione etici, responsabili e sostenibili, dall’altro non si può negare che tutto ciò abbia un costo economico non indifferente. Ció rischia di generare l’effetto opposto dell’intento iniziale, trasformandosi in un disincentivo. Per questo lo standard di Leaf ha come obiettivo quello di mettere a disposizione anche delle aziende degli accessori di lusso criteri chiari e misurabili».
Anche Mimma Dardano, membro del Cda di Leaf, ha ribadito l’importanza di promuovere azioni sostenibili in un’opera di trasparenza e correttezza verso i consumatori finali: «Ancora oggi il comparto moda è responsabile per circa l’8-10% dell’inquinamento dell’intero pianeta. Fondazione Leaf si è chiesta come poter essere davvero artefice di un cambiamento potendo anche contare su un consumatore sempre più attento». Per il futuro, l’obiettivo di Fondazione Leaf è quello di cambiare il paradigma delle certificazioni, trasformandole da best practice a strumenti di misura, per consentire alle aziende di calcolare i propri impatti ambientali.